domenica 17 novembre 2013
LA REQUISITORIA DEL P.M. DEL BENE PER L'ASSASSINIO DI VINCENZO ENEA A ISOLA DELLE FEMMINE da parte di FRANCESCO BRUNO
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mercoledì 13 novembre 2013
LA CORTE DEI CONTI LA RELAZIONE DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISOLA DELLE FEMMINE BILANCI FASULLI TRIBUTI EVASI
L’organo di
revisione del Comune di Isola delle Femmine ha trasmesso la relazione sul rendiconto 2011 e quella sul bilancio di previsione 2012, di
cui all’art. 1, commi 166 e 167, della legge n. 266/2005 (legge finanziaria per
l’anno 2006).
Dall’esame delle predette relazioni e
dalla successiva istruttoria sono emerse le seguenti criticità:
Rendiconto 2011:
1. notevole ritardo
nell’approvazione del rendiconto 2011 rispetto ai termini di legge (1 ottobre
2012);
2. volume dei
residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza e
relative ai titoli I e III (con l'esclusione dell'addizionale Irpef) pari a
52,09% dei valori di accertamento delle
entrate dei medesimi titoli I e III (esclusi i valori dell'addizionale Irpef);
3. ammontare dei residui
attivi di cui al titolo I e al titolo III superiore al 65 per cento (pari al
120,28%) (provenienti dalla gestione dei residui attivi) rapportata agli
accertamenti della gestione di competenza delle entrate dei medesimi titoli I e
III;
4. volume dei residui
passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40 per cento (pari a
88,32%) degli impegni della medesima spesa corrente;
5. anticipazioni di
tesoreria non rimborsate al 31 dicembre 2011, superiori al 5% della spesa
corrente;
6. presenza di
debiti fuori bilancio non segnalati dai Responsabili dei servizi, emersi
in fase di approvazione del Rendiconto di gestione 2012, per €629.000 ai
quali si aggiungono passività potenziali per €2.300.000 e spese per incarichi
legali per €392.000 solo in minima parte impegnati. I debiti riconosciuti
nell’esercizio 2012 ammontano a €3.300;
7. necessità di
verificare il rispetto del parametro di deficitarietà n. 6, relativo al
rapporto della spesa per il personale sulle entrate correnti, la percentuale indicata del 36,69% è
impropriamente determinato rapportando la spesa per il personale depurata delle
componenti da escludere sulle entrate correnti;
8. irregolare
utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi conto terzi e mancato rispetto del
principio di tassatività di cui al principio contabile 2.25 delle “altre spese
per servizi conto terzi” in particolare:
-
liquidazione borsa di studio,
-
liquidazione fatture relative al servizio di pulizia dei
locali;
-
spese per pagamento manifestazioni santo patrono;
9. bassa capacità di
riscossione dei proventi derivanti da proventi da recupero evasione tributaria,
Residui al 1 gennaio 2012
|
Riscossioni al 31/12/2012
|
% riscossione
|
|
ICI
|
142.253,00
|
13.188,86
|
9,27%
|
TARSU
|
131.822,79
|
6.221,88
|
4,72%
|
Proventi CdS
|
2.092.325,52
|
33.109,18
|
1,58%
|
10. mancato
aggiornamento del conto del patrimonio come previsto dall’art. 230 TUEL;
11. debiti nei
confronti della Società ATO 1 PA per €4.986.963,28, per i quali non si
riscontra in bilancio un corrispondente importo di residui passivi che
ammontano a € 3.094.130,15;
Le criticità di
cui ai punti 2, 3, 5, 6, 8, 9 sono stati oggetto di specifica pronuncia in sede
di esame sul rendiconto 2010 (delibera n. 139/2012/PRSP).
Bilancio di Previsione 2012:
1. mancata
approvazione del programma degli incarichi di collaborazione previsto dall’art.
42 comma 2 lettera b) del TUEL ;
2. equilibri di
bilancio garantito dal ricorso a entrate correnti aventi carattere non
ripetitivo e forte squilibrio tra entrate e spese correnti aventi carattere non
ripetitivo;
3. bassa capacità di
riscossione dei proventi da sanzioni amministrative pecuniarie per violazione
del codice della strada e da recupero evasione tributaria;
4. reiterato ricorso
ad anticipazioni di tesoreria; al 31/12/2012 le anticipazioni inestinte
ammontano a €1.068.861,88;
5. mancato rispetto
del limite di spesa per il personale di cui all’art. 1 comma 557 della legge
296/2006;
Le criticità di
cui ai punti 3, 4 e 5 sono stati oggetto di specifica pronuncia in sede di
esame sul rendiconto 2010 (delibera n. 139/2012/PRSP).
All’ adunanza pubblica del 16 ottobre 2013,
per l’Amministrazione, che non ha depositato memorie, sono presenti il Segretario generale, D.ssa Sonia Acquado,
ed il Responsabile dei Servizi finanziari, Dr. Ignazio Tabone, i quali hanno inteso solo riferire che il rapporto tra le spese per il personale e
quelle correnti è stato determinato dal pagamento di una notevole somma
arretrata corrisposta ad un dipendente, consegnando, nella circostanza, uno
specchio riepilogativo.
******
Alla luce di quanto sopra, il Collegio ritiene che
permangano tutte le criticità evidenziate
nei punti sopra indicati.
P. Q. M.
All’esito della verifica
sul rendiconto 2011 e sul bilancio di previsione 2012 accerta, per quel che
riguarda:
- il rendiconto 2011, il
permanere delle criticità 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 8, 10 e 11;
- il bilancio di previsione
2012, il permanere delle criticità 1, 2,
3, 4 e 5.
VAI ALLA DELIBERA COMPLETA:
VAI ALLA DELIBERA COMPLETA:
LA CORTE DEI CONTI DELIBERAZIONE ISOLA DELLE FEMMINE 298 2013 RENDICONTO 2011 E PREVISIONE 2012
Debiti fuori bilancio per oltre 600 mila euro e passività potenziali per 2,3 milioni, anticipazione di cassa per oltre un milione di euro, riscossione dei proventi da recupero dell’evasione quasi nulla, residui attivi e passivi fuori controllo, debiti nei confronti dell’Ato Palermo 1 per 4,9 milioni “per i quali non si riscontra in bilancio una cifra corrispondente di residui passivi”. Sono le cifre, pubblicate dal Giornale di Sicilia, che emergono dalla relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti sul bilancio consuntivo 2011 e quello di previsione 2012 del comune di Isola delle Femmine, sciolto per infiltrazioni mafiose nel novembre 2012. La deliberazione, già notificata ai commissari che reggono l’amministrazione ed ai revisori dei conti, individua 16 criticità su 16 capitoli analizzati, un vero e proprio record negativo. E dispone che entro 60 giorni vengano comunicate le misure correttive adottate. A nulla è servita l’audizione nel corso dell’adunanza pubblica del 16 ottobre, del segretario generale Sonia Acquado e del responsabile del Servizi finanziari,Ignazio Tabone: i due dirigenti comunali si sono limitati a riferire che il “rapporto tra le spese per il personale e quelle correnti è stato determinato dal pagamento di una notevole somma arretrata corrisposta ad un dipendente”. Tra i capitoli più spinosi c’è quello dei debiti fuori bilancio “non segnalati dai responsabili dei servizi, emersi in fase di approvazione del rendiconto di gestione 2012, per 629,000 euro, ai quali si aggiungono passivi potenziali per 2,300,000 euro e spese per incarichi legali per 392.000 solo in minima parte impegnati. Di contro, i debiti riconosciuti nell’esercizio 2012 ammontano a soli 3,300 euro. Non meno critica la riscossione delle entrate derivanti dal recupero dell’evasione tributaria. Su poco più di 2 milioni di euro di proventi dalle contravvenzioni per violazione del codice della strada in bilancio al 31 dicembre 2011, l’anno successivo ne erano stati riscossi solo 33,000 euro (pari al 1.5 %). Un po di meglio, si fa per dire, Ici e Tarsu, il cui tasso di riscossione non supera il 5%. Per finire la relazione della Corte dei Conti stigmatizza il mancato rispetto del limite di spesa per il personale e il reiterato ricorso ad anticipazione di tesoreria che al 31 dicembre 2012 ammontavano ad oltre un milione di euro.
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COMANDANTE CROCE TRICOLI PERSONALE ALBERT BILANCIO 2011 2012 CORTE DEI CONTI ISOLA DELLE FEMMINE mmagine.pd... by Pino Ciampolillo
- che il Comandante con note n.61/05/int. del 24/11/2005 e 63/05/int. del 28/11/2005 ha relazionato sugli argomenti richiesti e che dalle risposte fornite si evince in estrema sintesi:
a) - che il servizio di parcheggio a pagamento nella stagione estiva non ha determinato alcun introito per il Comune se non quello scaturente dalle violazioni accertate;
b) - che per il recupero delle somme conseguenti all’irrogazioni di sanzioni amministrative si è proceduto all’esternalizzazione del servizio di postalizzazione che non comporta alcun onere per il Comune essendo l’intero costo posto a carico dei contravventori;
http://nuovaisoladellefemmin.blogspot.it/2011/04/portobello-consiglia-ai-vigili-la-non.html
- Conto Consuntivo 2009 Nebuloso ed Onirico.
Comunicato Rinascita Isolana
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/07/conto-consuntivo-2009-nebuloso-ed.html
- NEI CASSETTI sotto chiave le fatture ATO PA1
2009
LIQUIDAZIONE DIFFERENZE STIPENDIALI ANNI 20002004 IN SEGUITO A CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE NE... by Pino Ciampolillo
LIQUIDAZIONE SPESE LEGALI IN FAVORE DEL DIPENDENTE ALBERT GIOVANNI IN SEGUITO A DEFINITIVA ESECUZIONE DEL D... by Pino Ciampolillo
COMANDANTE V.U. CORTE DEI CONTI DOTTORE CROCE ANTONINO Modifica det 09 5 3 12 appr ruolo sanzioni non... by Pino Ciampolillo
CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO
Dagli elementi
raccolti nel corso dell’accesso si ricava
che il Comune di Isola
delle Femmine versa in
una situazione economico-finanziaria piuttosto
difficile, in parte dovuta alla progressiva riduzione
dei trasferimenti provenienti dallo Stato e dalla
Regione Siciliana, che ha determinato
il ricorso ad anticipazioni di cassa dalla
banca che gestisce il servizio di tesoreria
comunale, ed in parte dalla inefficienza di
tutto il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato,
tra l’altro, anche il consolidarsi di un crescente
indebitamento nei confronti della societa’ che gestisce il servizio
di raccolta e trasferimento in discarica dei rifiuti solidi
urbani per conto dell’ATO PA1 al quale il Comune
appartiene.
Le criticita’
del funzionamento del servizio di
riscossione dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo
ripetute e convinte dichiarazioni dei funzionari
responsabili del Comune - all’esito negativo del
rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI ITALIA s.p.a. - la cui
condotta criminale ha avuto peraltro notazioni di
rilievo nazionale - che era stata
incaricata del servizio di riscossione dei ruoli di
competenza comunale. A tale riguardo, e’ stato piu’
volte evidenziato nei corso dell’accesso ispettivo, che detta
societa’ non solo non avrebbe riversato nelle casse comunali
quanto in precedenza aveva riscosso, ma nonostante
la avvenuta rescissione del contratto, si sarebbe
rifiutata di restituire Ia documentazione, con cio’
impedendo al Comune di proseguire nella
gestione del servizio, procedendo al
recupero delle posizioni debitorie da parte dei soggetti
inadempienti.
Gli accertamenti
hanno messo in luce, tuttavia, che le difficili
condizioni finanziarie dell’ente si riconnettono a svariate anomalie
riscontrate in materia di imposizione tributaria, segno
rivelatore dell’incapacita’, o della non volonta’, di procedere, con
competenza e tempestivita’ ed avvalendosi del coinvolgimento
responsabile di tutte le sue componenti politiche e burocratiche, nella
direzione di una difficile e tuttavia irrinunciabile opera di
risanamento delle sue disastrate finanze.
Solo nel
mese di maggio scorso,
attraverso l’adozione di “Provvedimenti
d’urgenza necessari ad assicurare
gli assetti finanziari”, di cui alla delibera di Giunta
Comunale n.40 del 14 maggio 2012, dichiarata
immediatamente eseguibile, l’organo di governo locale
ha mostrato di assumere una presa di posizione al
riguardo, analizzando le possibili cause della situazione e cercando di
individuare possibili correttivi.
Nell’occasione, la
Giunta ha preso atto della assoluta mancanza di
liquidita’ di cassa e dell’impossibilita’
di’ procedere alla predisposizione di un bilancio di
previsione in grado di fronteggiare le minori entrate di provenienza
statale e regionale, in presenza della necessita’ di
garantire il rispetto del patto di stabilita’ interno
ed il mantenimento dei livelli di spesa
del personale. Pertanto, con l’intento di ‘correre ai ripari,
sono stati esaminati ed individuati i possibili rimedi, a partire
dall’adozione di misure in grado di incentivare le entrate proprie del
Comune.
Ma e’
proprio sotto quest’ultimo profilo che
l’Amministrazione comunale di Isola delle Femmine si e’
dimostrata particolarmente inefficiente: al riguardo, e’ stata rilevata,
la persist…………………………………….nza di un atteggiamento omissivo, se
non addirittura compiacente, non solo in capo alle componenti
amministrative ma anche nei comportamenti dei soggetti che
dovrebbero vigilare sul buon andamento e la correttezza dell’attivita’
impositiva nell’interesse della collettivita’, a tutto vantaggio di interessi
opposti e riconducibili al noto atteggiamento predatori() delle realta’
legate all’organizzazione cosa nostra.
I Servizi di Riscossione: TARSU, ICI e TOSAP
La Commissione
d’indagine ha svolto un’opera di analisi degli atti posti in
essere dall’Ente in relazione ai tributi di
competenza comunale ed ha chiesto ed ottenuto, altresi’, una relazione
a firma del responsabile dell’ 8° Settore Tributi,
Acquedotto e Attivita’ Produttive, Sig. “Omissis”, sullo stato
di quel ramo di attivita’ dalla quale si evince, tra
l’altro, che con delibera n. 61 del 2010, la Giunta comunale approvava un
progetto per l’accertamento ed il recupero
dei tributi locali evasi negli ultimi
cinque anni e l’aggiornamento delle banche dati COSAP, ICP e ICI.
Nello specifico, il progetto consisteva nell’effettuare
il censimento degli spazi occupati (in particolare
i passi carrai), nel censimento delle insegne pubblicitarie,
nella verifica della situazione urbanistica delle aree
edificabili, nell’esame di tutte le concessioni edilizie rilasciate
negli ultimi cinque anni, nella verifica delle singole
posizioni contributive comunali, al fine di accertare
l’effettivopagamento e l’esatto ammontare dei versamenti effettuati negli
ultimi cinque anni, di procedere nella predisposizione
degli avvisi di accertamento a carico dei contribuenti che non
avevano provveduto a regolarizzare la propria posizione e,
infine, di dare avvio alle procedure esecutive per il
recupero delle somme evase.
L’esito
degli accertamenti compiuti
direttamente sui ruoli dell’Ufficio tributi, che sono
stati sottoposti ad approfondite e mirate analisi, ha
tuttavia evidenziato che il progetto rimane ancora tale, che la tanto
preannunciata azione di recupero non e’ stata
intrapresa e che da tale inefficienza e voluta
incapacita’, che contribuiscono pesantemente a determinare
condizioni di squilibrio alle finanze comunali, continuano a
trarre vantaggio in particolar modo i soliti
soggetti, come si dimostra agevolmente dai
dati riassunti nelle tabelle seguenti.
Negli anni tra il
2008 ed il 2010, il Comune di Isola delle Femmine, nella finalita’
di ricostruire ed aggiornare il
sistema di accertamento e riscossione dei
tributi di propria competenza, adottava una
serie di delibere attraverso le quali
sono stati rideterminati i ruoli ICI e
TARSU, il cui importo ammontava complessivamente
ad € 4.711.089,02.
Dall’esame condotto
all’interno delle voci del bilancio per esercizio finanziario 2010, con
riferimento ai sotto riportati tributi, e’ dato leggere il
totale residui da riportare, ovvero il
credito da riportare nell’esercizio finanziario successivo, quale
differenza tra accertato e riscosso:
· ICI, ammontante ad euro 406.254,38;
· ICP, ammontante ad euro 15.260,99;
· TOSAP, ammontante ad euro 26.177,03;
· TARSU, ammontante ad euro 2.692.595,48;
da cui si evince che
il Comune, nel 2010, doveva ancora riscuotere tributi per un
ammontare pari ad € 3.140.287,88.
Ulteriori specifici
accertamenti, effettuati allo scopo di appurare l’effettivo
assolvimento dell’obbligazione tributaria dei’ cittadini nei confronti
del Comune con riferimento ad ICI, TARSU e TOSAP,
hanno avuto ad oggetto due campioni di contribuenti: nuclei familiari di
soggetti legati o riconducibili alla criminalita’ organizzata
e soggetti riconducibili alla compagine amministrativa del
Comune di Isola delle Femmine (dipendenti, consiglio e giunta
comunale). In particolare, l’analisi dei prospetti formati
con riferimento ai soggetti menzionati, membri di famiglie legate o
riconducibili alla criminalita’ organizzata ha permesso di constatare che
il Comune di Isola delle Femmine risulta avere iscritto a ruolo la
somma di euro 221.481,97, come si evince dal seguente
prospetto:
| TRIBUTI DA
RISCUOTERE |
|================================================================
|tributo| 2008 |
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | TOTALE |
|=======|=========|=========|=========|=========|=========|=========
| ICI
|44.509,00|38.890,00|37.697,00|41.677,00| 0,00|162.773,00|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
| TARSU | 692,31|
7.186,30| 1.884,70| 4.531,66| 0,00| 14.294,97|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
| TOSAP | 0,00|
9.506,00|12.468,00|11.302,00|11.138,00| 44.414,00|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TOTALE|45.201,31|55.582,30|52.049,70|57.510,66|11.138,00|221.481,97|
|=======|=========|=========|=========|=========|=========|=========
A
fronte di detto accertamento, sulla scorta dei dati forniti dallo stesso responsabile dell'ufficio tributi, in
riferimento ai soggetti attenzionati nel
campione risulta che il Comune vanta un credito, ancora da riscuotere, di euro 198.299,06, come
meglio indicato nel prospetto che segue:
|
TRIBUTI NON RISCOSSI |
|
|tributo|
2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | TOTALE |
|=======|=========|=========|=========|===|
|
ICI |42.293,00|37.296,00|35.684,00|40.847,00| 0,00|156.120,00|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TARSU | 692,31| 7.186,30| 1.884,70| 4.531,66| 0,00| 14.294,97|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TOSAP | 0,00| 994,09|11.915,00| 3.198,00|11.057,00| 27.884,09|
|-------|---------|---------|---------|---------|---------|----------|
|
TOTALE|42.985,31|45.476,39|49.483,70|49.296,66|11.057,00|198.299,06|
|=======|=========|=========|=========|=========|=========
In
sostanza, la percentuale del tributo non versato, per i soggetti presi in considerazione, si attesta sulla
soglia dell' 89,53%, considerato che il
Comune ha riscosso solamente la somma di euro 23.182,92, data dalla differenza tra euro
221.481,97 e 198.299,06.
| %
DEL NON RISCOSSO SU TRIBUTO DA RISCUOTERE
|=======|===========|===========
|tributo|
2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
|=======|===========|===========|
|
ICI | 95,02 | 95,90 | 94,66 | 98,01 | 0,00 |
|-------|-----------|-----------|-----------|-----------|-----------|
|
TARSU | 100,00 | 100,00 | 100,00 | 100,00 | 0,00 |
|-------|-----------|-----------|-----------|-----------|-----------|
|
TOSAP | 0,00 | 10,46 | 95,56 | 34,67 | 0,00 |
|=======|===========|===========|=========
TOTALE| 89,53 |
Parimenti,
l'analisi dei prospetti analitici formati con riferimento ai soggetti riconducibili alla compagine
amministrativa (dipendenti, consiglio e
giunta comunale), ha permesso di evidenziare che il Comune di Isola delle Femmine ha iscritto a
ruolo la somma di euro 56.022,20, come
si evince dal seguente prospetto:
Il dato si commenta
da se’ e questo pone ancor piu’ in evidenza il comportamento
omissivo dell’Amministrazione che non ponendo in atto le opportune
verifiche, di fatto, tollera una situazione nella quale il tasso di
evasione fiscale risulta cosi’ elevato
proprio con riferimento ad una certa fascia di contribuenti, i piu’
vicini alla famiglia mafiosa, i quali possono continuare a trarre
profitto anche dall’inerzia del Comune.
Al riguardo, ci si
potrebbe chiedere se la stessa Amministrazione,
facendosi
scudo delle ‘disavventure’ patite dalle
societa’ diriscossione e decidendo di gestire il servizio in
proprio, con tutte le lentezze e le lacune sopra tratteggiate,
non abbia offerto una ulteriore sponda alla possibilita’ di
celare favoritismi e malaffare.
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del
Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 55 a pagina 60
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE
FEMMINE
AIELLO, TABONE, ATO, AVVOCATI, BILANCI 2009 2010 2011 2012, COMANDANTE CROCE, ACQUADIO, CUTINO, DEBITI FUORI BILANCIO.CONSULENZE, Elusione, Evasori, ICI, Multe, PALazzotto, PORTOBELLO, RISO, TARSU, TRIBUTI, TRICOLI,
LA CORTE DEI CONTI LA RELAZIONE DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISOLA DELLE FEMMINE BILANCI FASULLI TRIBUTI EVASI
LA CORTE DEI CONTI LA RELAZIONE DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ISOLA DELLE FEMMINE BILANCI FASULLI TRIBUTI EVASI
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ICI,
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Palazzotto,
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RISO,
TABONE,
TARSU,
TRIBUTI,
Tricoli
giovedì 7 novembre 2013
BILANCIO DI PREVISIONE E CONSUNTIVO 2012 ISOLA DELLE FEMMINE
Isola delle Femmine (PA)
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venerdì 25 ottobre 2013
ISOLA PULITA ITALCEMENTI Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
DIRIGENTE GENERALE
Dott. Gaetano Gullo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO
Regione Sicilia
1° Servizio VIA-VAS
dr. Giorgio D’Angelo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
Dott.sa Mariella Lo Bello
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO
FAX 091 7077963
IV Commissione Ambiente e Territorio
Assemblea Regionale Siciliana
Onle Giampiero Trizzino
Piazza Indipendenza 21
90129 PALERMO
FAX 091 7054564
Raccomandata R.R.
Anticipata via fax
Oggetto: Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
Preso atto dell’istanza presentata, dalla Italcementi datati 3.11.2006,, contenente un progetto di modifica dell’impianto esistente ed ammodernamento tecnologico dell’impianto.
(rintracciabile sul sito a pag
Preso atto che in data 31.01.08 nella seduta della Conferenza dei Servizi la Italcementi faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così il progetto di modifica dell’impianto che la Italcementi aveva presentato il 3.11.2006
Preso atto che il 29 agosto 2008 la G.U.R.S. il decreto 693 del 18 luglio 2008 con cui il “Dirigente” del 2° Servizio VIA-VAS Ing Vincenzo Sansone rilasciava l’autorizzazione Integrata Ambientale alla Italcementi S.p.a.
Preso atto che il decreto 693 autorizzativo:
articolo 13 recita: “ Questo Assessorato, nella qualità di Autorità competente per l’AIA, provvederà ad effettuare una visita ispettiva presso l’impianto congiuntamente con gli enti che hanno rilasciato parere in merito ai lavori oggetto, successivamente alla comunicazione di inizio dell’attività di produzione dell’impianto, al fine di verifica la attuazione delle prescrizioni in fase di realizzazione dei lavori. La società Italcementi S.p.a. è onerata, i quella sede, a voler consegnare ad ogni ente intervenuto copia di progetto aggiornato con le previsioni delle suddette prescrizioni….”
articolo 7 recita: “subordinato al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle competenti autorità intervenute in sede di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili, dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”
articolo pag 6 5° capoverso recita “ E’ fatto obbligo all’azienda di procedere, entro 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per il settore cemento, al fine di ottenere un sostanziale miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento dei principali inquinanti (polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo). Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare un sistema di abbattimento delle polveri che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria).……….”
Visto l’atto d’invito e diffida a provvedere con istanza in autotutela, inviato con Raccomandata R.R. 14344889362-1 del 21-03-2011 al 2° Servizio VIA-VAS Assessorato TT.AA. Atto a tutt’oggi rimasto inevaso.
Considerato che alla data della presente sono ampiamente decorsi i termini (24 mesi) di adeguamento alle prescrizioni imposte alla Italcementi S.p.a., con il decreto n.693 del 18 luglio 2008 emesso dall’Assessorato Regionale Territorio Ambiente senza che risulti realizzato alcun intervento volto ad uniformarsi alle previsioni della predetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
Considerato che tale condotta comporta una grave responsabilità per Italcementi S.p.a. che continua ad utilizzare un impianto altamente inquinante e nocivo per la salute dei Cittadini, ma è foriero di responsabilità anche per l’Amministrazione regionale per i suoi agenti che rimanendo inerti sono solidamente responsabili con l’Italcementi S.p.a., per i danni alla salute dei cittadini;
Considerato che non risulta che l’amministrazione abbia effettuato alcun controllo in ordine all’adempimento delle prescrizioni imposte nei termini previsti dall’A.I.A., nonostante che in data 18.1.2011 è stata comunicata all’amministrazione regionale una situazione di emergenza ambientale relativa a notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla cementerai e che di tale emergenza è stata informata l’autorità giudiziaria;
Considerato che ogni ulteriore inerzia da parte dell’amministrazione regionale appare foriera di gravi responsabilità per la stessa e , specialmente dei suoi agenti per i gravi pericoli che corre la comunità locale in particolare i cittadini che risiedono a ridosso del cementificio;
Considerato che la tutela della salute e dell’ambiente costituiscono interessi pubblici sensibili,con valore primario e prevalente che obbliga l’amministrazione ad una maggiore sensibilità in ordine alle attività di controllo nel caso di pericolo;
Tutto quanto sopra premesso e considerato
Questo Comitato Cittadino Isola Pulita sollecita gli Enti in indirizzo, per le competenze che la legge affida loro, a voler provvedere con urgenza a sospendere e/o revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al decreto n 693 del 18 luglio 2008, per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte nel termine previsto dalla stessa e/o per gli altroi motivi che l’autorità che legge la presente vorrà verificare a seguito di adeguato ed idoneo controllo sulla documentazione e sull’impianto oggetto dell’A.I.A.
25.10.2013 PROTOCOLLATO ASSESSORATO
Recapito: isolapulita@gmail.com
Comitato Cittadino Isola Pulita
Giuseppe Ciampolillo
Via Sciascia 13
90040 Isola delle Femmine
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
Preso atto che in data 31.01.08 nella seduta della Conferenza dei Servizi la Italcementi faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così il progetto di modifica dell’impianto che la Italcementi aveva presentato il 3.11.2006
Preso atto che il decreto 693 autorizzativo:
articolo 7 recita: “subordinato al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle competenti autorità intervenute in sede di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili, dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”
Ilva, prosegue la farsa dell’AIA – Ecco la diffida
24 OTTOBRE 2013 13:26
TARANTO – Domanda: i controlli effettuati congiuntamente dai tecnici ISPRA e ARPA Puglia nei giorni 10 e 11 settembre all’interno dell’Ilva e finalizzati alla verifica dello stato di attuazione degli interventi strutturali e gestionali previsti dal riesame dell’AIA dell’ottobre del 2012, hanno realmente senso? E se sì, quale valenza giuridica hanno le violazioni accertate e le conseguenti future diffide che verranno inoltrate all’Ilva?
Perché se è vero che stando alla legge n.89 del 4 agosto il controllo del rispetto delle prescrizioni AIA è affidato al commissario Ilva Enrico Bondi, è altrettanto vero che quella stessa legge ha previsto la nomina da parte del ministero dell’Ambiente di tre esperti a cui è stato affidato il compito di stilare un piano di lavoro che rimodulasse la tempistica della realizzazione delle prescrizioni stesse (piano presentato lo scorso 11 ottobre con un ritardo di un mese sulla tabella di marcia prevista).
Ciò premesso: perché dunque mandare i tecnici di ISPRA ed ARPA all’interno dell’Ilva per accertare la scontata violazione di prescrizioni che è stato stabilito per legge siano attuate in tempi diversi rispetto a quanto prescritto dal riesame AIA dell’ottobre 2012? Facciamo alcuni esempi. Nella nuova diffida spedita lunedì scorso all’Ilva dal direttore generale per le valutazioni ambientali del ministero dell’Ambiente Mariano Grillo, vi è allegato il rapporto conclusivo stilato dal responsabile delle attività ispettive dell’ISPRA, Alfredo Pini, in cui vengono elencate le prescrizioni non rispettate, tenendo conto anche delle precedenti diffide di giugno e luglio.
SCARICA IL DOCUMENTO: diffida
Viene segnalata, ancora una volta, la mancata adozione di sistemi di scarico automatico o scaricatori continui coperti (“Sistemi di scarico per trasporto via mare”, prescrizione n. 5). Durante la penultima verifica nello scorso giugno, la tecnica di implementazione proposta dall’Ilva era stata giudicata inadeguata perché “non rientra tra quelle espressamente previste dall’autorizzazione”. Nella “Proposta del piano di lavoro” redatta dal comitato dei tre esperti, si legge che nella alternativa di adeguamento dei sistemi oggi installati pressi i 2 sporgenti di scarico tra benne ecologiche chiuse e sistemi di scaricamento automatico, “dal diretto riscontro sembra preferibile, dal punto di vista della emissione di polveri e dell’agibilità del sistema, la soluzione con benne ecologiche chiuse superiormente con chiusura e manovra automatica”.
Gli interventi da eseguire consistono dunque “nella adozione di sistemi di scarico automatici da completare con benne chiuse (ecologiche) da installare negli esistenti scaricatori automatizzati”. L’Ilva ha effettuato l’ordine per uno di tali sistemi, la cui installazione è prevista entro dicembre. Perché è stato inoltrato un solo ordine? Lo si legge nel piano dei tre esperti: “si propone di verificare l’efficacia in termini di performance ambientale e la rispondenza a quanto previsto dalla BAT n. 11, attraverso un confronto con l’ente di controllo”. Dunque, onde “spendere” soldi inutili e sbagliare qualcosina, si ordina un solo dispositivo per vedere se risponde esattamente a quanto prescritto dall’AIA.
Non è un caso allora se nel piano la tempistica di installazione su tutti e 6 gli scaricatori delle benne chiuse (ecologiche) gestite in automatico, nel caso in cui la soluzione venga ritenuta adeguata, è la seguente: scaricatore A aprile 2014; scaricatore B luglio 2014; scaricatore C ottobre 2014; scaricatore D gennaio 2015; scaricatore E aprile 2015; scaricatore F luglio 2015. Ma non finisce qui: perché, si legge sempre nel piano, l’idoneità della previsione impiantistica del sistema di scarico mediante benne ecologiche, deve comunque “trovare supporto nella implementazione delle procedure operative riportate nella BAT n.11 quali abbassamento del punto di scarico, bagnatura del cumulo (non usando acqua di mare), etc”. Secondo il riesame AIA dell’ottobre 2012, la prescrizione andava attuata entro lo scorso gennaio. A fronte di ciò, che senso ha mandare ogni tre mesi i tecnici di ISPRA ed ARPA sugli sporgenti del porto usati dall’Ilva per annotare un qualcosa di scontato?
Altro, “drammatico”, esempio. Viene segnalata per la terza volta di fila, la mancata attuazione della prescrizione n. 6, la chiusura dei nastri trasportatori, che “rimangono non allineati i tempi di ultimazione rispetto al crono programma allegato alla richiesta di modifica non sostanziale”. In pratica l’Ilva, dopo aver chiesto ed ottenuto una corposa proroga sulla tempistica prevista (l’accoglimento dell’istanza di modifica non sostanziale con nota ILVA DIR 257 del 17/12/2012 da parte della Commissione IPPC ha previsto che i 90 km di nastri che andavano coperti entro gennaio scorso fosse posticipata ad ottobre 2015), non sta rispettando lo stesso i tempi previsti. Infatti, nel piano di lavoro dei tre esperti, a tal proposito si legge che “il termine fissato dal Gestore per il completamento dell’intervento era indicato ad ottobre 2015”. Era, appunto.
Allo stato attuale, l’intervento è in corso di esecuzione (avanzamento pari al 20% circa della lunghezza complessiva dei nastri). I tempi per la realizzazione della copertura dei nastri (sulla percentuale della lunghezza totale)? 35% entro marzo 2014; 55% entro dicembre 2014; 75% entro settembre 2015; 100% entro giugno 2016. Se tutto va bene. E pensare che nel “Rapporto Ambiente e Sicurezza” Ilva del 2011, i nastri trasportatori figuravano tra le opere già effettuare dall’azienda il cui costo rientrava nel famoso miliardo investito dal gruppo Riva dal ’95 al 2012 per “l’ambientalizzazione” del siderurgico.
Terzo esempio. Si segnala la mancata trasmissione, nonostante la diffida precedente, del progetto della chiusura edifici dei materiali polverulenti, “mentre Ilva attende che si pronunci il comitato di esperti”, previsto dalla prescrizione n. 4. Il maggio scorso è stata inoltrata l’ennesima istanza, accolta ancora una volta dalla Commissione IPPC, di modifica non sostanziale alla prescrizione. Sono previsti 5 nuovi fabbricati, in diverse aree; sono state effettuate le indagini geotecniche e la progettazione degli interventi di copertura per 2 aree. I lavori dovrebbero partire entro fine anno e terminare entro il 2015 (in origine dovevano essere conclusi già a gennaio).
Allorché, il dubbio sorge legittimo e spontaneo: in che modo è stata riesaminata l’AIA concessa all’Ilva nell’agosto del 2011? Che lavoro è stato effettuato dalla commissione IPPC a cui si affidò l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini? Nell’Ilva sono mai entrati? Se sì, vuol dire che il tutto è stata soltanto l’ennesima colossale presa in giro per Taranto. Visto che la tempistica per l’attuazione di tantissime prescrizioni era pressoché impossibile nei tempi previsti, anche a fronte dell’azienda più volitiva di questo mondo.
Inoltre, sono state accertate anche violazioni sul piano gestionale. Il “superamento dei 25 grammi per tonnellata di coke nelle emissioni del particolato dalle torri di spegnimento; la procedura RAMS per eliminare lo slopping applicata soltanto al convertitore 3 dell’acciaieria 2 (già a giugno fu segnalato il fatto che il sistema fosse incompleto); assenza di pavimentazione con asfalto o cemento dell’area IRF (recupero ferro) di gestione scorie; mancata adozione di misure per eliminare le emissioni diffuse polverulente durante lo scarico del dumper; mancata adozione di pratiche idonee alla gestione delle acque per il raffreddamento e inumidimento dei cumuli di scorie in area IRF; mancata distinzione delle aree adibite allo stoccaggio dei sottoprodotti da quelle utilizzate per il deposito dei rifiuti; raffreddamento e trattamento delle paiole in aree non destinate a queste operazioni; omesse comunicazioni all’autorità competente della non conformità ai limiti di emissione del particolato”. A fronte di ciò ISPRA ha chiesto (a chi?) l’emissione di nuove diffide. Voi ve li vedete Bondi e Ronchi che si auto diffidano? Siamo davvero alle comiche. A quando quelle finali?
Gianmario Leone (TarantoOggi, 24.10.2013)
SCARICA IL DOCUMENTO: diffida
N.B. L’ìndividuazione di questo file, nel sito del ministero dell’Ambiente, si è rivelata una vera e propria caccia al tesoro. Ciò che sfugge ai funzionari del ministero è che la ricerca di documenti così importanti dovrebbe essere facile e intuitiva per tutti, anche per i cittadini comuni, non solo per gli addetti ai lavori e per qualche giornalista che si ostina nella ricerca. E ora c’è solo da sperare che qualcuno recepisca il messaggio. (A. Congedo)
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ISOLA PULITA ITALCEMENTI Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
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