martedì 26 aprile 2011

RELAZIONE SCIENTIFICA SULLA TOSSICITA...

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RELAZIONE SCIENTIFICA SULLA TOSSICITA’ DI CROMO, NICHEL E VANADIO= o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /> 


Si riporta qui a seguire una relazione sulla tossicità di alcuni metalli (cromo, nichel, vanadio) e relativa bibliografia. Fonte principale di queste informazioni sono gli EHC. 

            Gli EHC, Environmental Health Criteria sono documenti internazionali che forniscono un riassunto critico e scientificamente documentato sugli effetti di sostanze chimiche o di combinazioni di sostanze biologiche,chimiche e fisiche sulla salute dell’uomo e dell’ ambiente.


          Sebbene molti metalli sottoforma di ioni siano cofattori essenziali delle attività biologiche (ad es.funzioni enzimatiche, potenziali di membrana,etc), tuttavia l’incremento della loro concentrazione in seguito a fenomeni naturali ma , in particolare, ad attività produttiva umana, determinano il manifestarsi di fenomeni di tossicità acuta e cronica a danno dell’uomo e di tutti i componenti l’ambiente.  

E’ noto che le emissioni e le polveri entrano nel ciclo della biosfera e quindi anche nei sistemi acquatici; è altresì noto che i fattori di accumulo nei diversi livelli trofici della catena alimentare possono condurre a ‘’biomagnification’’ dei metalli nella catena alimentare (bioaccumulo e amplificazione).2-3 

Ad esempio il cromo rende i pesci più suscettibili alle infezioni e ad alte concentrazioni danneggia tessuti di pesci e invertebrati e si accumula nella catena alimentare.

            Tralasciando i fenomeni di tossicità a carico di animali,piante e di flora e fauna marine che pur riteniamo di fondamentale importanza in un territorio come quello di Isola delle Femmine e zone limitrofe, facenti parte per…………………………dell’Area Riserva Marina Protetta…………..e con prospettive di sviluppo economico basate essenzialmente sul turismo e sulla fruizione del territorio, ci limiteremo ad esporre i fenomeni tossici a carico dell’uomo. 

             

CROMO (cfr. World Health Organization, = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" />Geneva 1988, EHC 61) 



Il cromo è presente naturalmente nell’ambiente. Tuttavia le attività produttive dell’uomo determinano l’incremento della sua concentrazione e la presenza di stati di ossidazione del cromo molto pericolosi per la salute pubblica. Quasi tutto il cromo esavalente, il più dannoso per l’uomo , deriva da attività produttive. 

            La tossicologia dei composti del cromo è stata riassunta dalla US National Academy of Science 5,da Langard 6-8, dalla International Agency for Research on Cancer 9, e da Burrows 10

            Nonostante i problemi tossicologici del cromo dipendano dal suo stato di ossidazione, è difficile discriminare tra gli effetti biologici causati da cromo esavalente e cromo trivalente, poiché dopo la permeazione delle membrane dei tessuti, il cromo esavalente viene immediatamente ridotto a cromo trivalente.11 

            La tossicità del cromo è fortemente condizionata dalla via di contatto con l’organismo. Tralasciando le altre vie di contatto, seppur non è da escludere la via orale per via di possibili contaminazioni di acqua o alimenti da parte di polvere o emissioni, ci limiteremo ad evidenziare la tossicità da inalazione o da contatto dermico. 

            La quantità di cromo che viene assorbita attraverso inalazione dipende dalle dimensioni delle particelle e dalla loro solubilità nei fluidi corporei. E’ noto già da dati di biodistribuzione degli anni ’50 che il cromo si accumula preferenzialmente nei polmoni, nel fegato e nei reni.12-14 

            Gli effetti tossici acuti si manifestano con vomito, diarrea,diatesi emorragica e perdita di sangue con conseguente shock cardiovascolare 15. In pazienti sopravvissuti per circa 8 giorni gli effetti più evidenti sono necrosi epatica 16 e necrosi tubulare renale 7

            Gli effetti cronici si manifestano con cambiamenti delle membrane del derma e delle mucose, allergia da contatto ma soprattutto effetti broncopolmonari. Importanti effetti sistemici si manifestano a carico dei reni , del fegato , del tratto gastrointestinale e del sistema circolatorio. 

            Mancuso 12 ha studiato gli effetti della tossicità occupazionale del cromo riscontrando leucocitosi o leucopenia, monocitosi, eosinofilia e riduzione della concentrazione di emoglobina nei soggetti esaminati. 

Gli effetti sulla pelle e sulle mucose sono maggiori nel caso di via di contatto dermica; si manifestano: 

a)       irritazione primaria: ulcere ( reazione corrosiva) e dermatite da contatto 

b)       dermatiti allergiche da contatto: eczematose e non eczematose. 

Questi effetti sono imputabili sia a cromo (III) che a cromo (VI).17-21 

Gli effetti a carico del rene si manifestano con nefrosi e nefriti.22-24 

A carico dell’apparato respiratorio, uno dei distretti corporei più colpiti, viene descritta perforazione del setto nasale in operai di industrie che utilizzano cromati e acido cromico 6 ma anche in seguito ad inalazione di emissioni. 25-27 

Il triossido di cromo contenuto nelle emissioni come ’’aereosol’’ viene rapidamente assorbito nel tratto broncopolmonare causando reazioni corrosive 28 che si manifestano con tosse, riniti, irritazione bronchiale ed attacchi d’asma , ulcerazioni, polmoniti 5,6 

            Sono state descritte forme di cancro del tratto respiratorio e della regione orale a carico di cavità buccale, della faringe, dell’esofago e del setto nasale. 22-23,29-30 

            Inoltre molti studi evidenziano l’aumento dell’incidenza di cancro ai polmoni per esposizione a composti del cromo31-34 

            Viene descritta teratogenicità e mutagenicità con un aumento dell’8% nelle aberrazioni cromosomiche in leucociti di lavoratori a contatto con il cromo.35,36 

            Il cromo esavalente causa danno genetico attraverso danni al DNA e misincorporazione di nucleotidi durante la trascrizione genetica.  

            Il cromo (VI) induce stress ossidativo, morte cellulare per apoptosi e alterazione dell’espressione genica. Cromo (VI) e cromo (III) aumentano le specie reattive dell’ossigeno (ROS) e la perossidazione lipidica.37,38 



NICHEL (cfr. World Health Organization, Geneva 1991, EHC 108) 



Nell’aria inquinata i composti predominanti del nichel sono i solfati, gli ossidi, i solfuri e il nichel metallico.  

            Si considera che il nichel atmosferico esista come aerosol di articolato che contiene diverse concentrazioni di nichel , in dipendenza dalle fonti di inquinamento. 

            Gli effetti acuti della tossicità da nichel si manifestano con mal di testa, vertigine, nausea, vomito, insonnia, irritabilità e sintomi polmonari che includono edema ed emorragie. Anche fegato, reni, ghiandole adrenergiche, milza ed encefalo vengono colpiti.39  

            Gli effetti cronici includono dolori al petto, tosse cianosi, tachicardia, debolezza, degenerazione dell’epitelio bronchiale, riniti, sinusiti, asma, perforazione del setto nasale. Viene descritta fibrosi polmonare in seguito ad inalazione di polveri contenenti nichel. Inoltre viene descritto un incremento dell’incidenza di cancro ai polmoni.40-43 

            La via dermica è una fondamentale via d’esposizione al nichel 39, 44,45 anche se la principale via d’assorbimento resta quella respiratoria per inalazione di polveri contenenti composti di nichel relativamente insolubili o aerosol derivanti da soluzioni contenenti nichel (nichel solubile) e gas contenenti nichel ( generalmente nichel carbonile). 

            Il Task Group on Lung Dynamics (1966) considera che l’assorbimento per via respiratoria dei composti del nichel nel particolato è influenzato da tre processi nei polmoni: deposizione, clearance mucociliare e clearance alveolare. Il nichel tende ad accumularsi nel tessuto polmonare e nelle regioni dei linfonodi. Poi viene ridistribuito nel sangue in seguito alla solubilità dei composti contenenti nichel. 

Vengono descritti effetti tossici a carico dell’apparato respiratorio, quali asma e infiltrazioni polmonari46-49, sinusiti, erosioni del setto nasale 50-52 , fibrosi polmonari, bronchiti53-58 , disfunzioni renali 59-61, effetti cardiovascolari 54,62, irritazione della pelle ed ipersensibilità da contatto.39, 63

            Sono stati descritti elevati livelli di aberrazioni cromosomiche64-66 in soggetti esposti a nichel ed è stata dimostrata carcinogenicità dei composti del nichel .51,52,54,67-71  



VANADIO (cfr. World Health Organization, Geneva 1990, EHC 42) 



Il vanadio è ampiamente diffuso nella crosta terrestre ma concentrazioni dannose di vanadio posono essere presenti nell’aria e nei suoli a causa di inquinamento ad opera dell’uomo.72 

            I composti del vanadio sono tossici in modo acuto per la maggior parte delle vie di contatto, nella maggior parte delle specie animali. In generale, la tossicità dei composti di vanadio aumenta con il numero di ossidazione. 

            Esposizione per inalazione a pentossido di vanadio causa tosse e irritazione bronchiale, febbre, congiuntiviti ed aumento della motilità intestinale. Si può manifestare broncospasmo, vomito e diarrea. Un rash cutaneo eczematoso viene altresì descritto.73 

Nei casi più gravi si manifesta bronchite, broncopolmonite e segni di tossicità sistemica, inclusi tremori e danno tubulare renale irreversibile.74 

Esposizioni a lungo termine (croniche) causano cambiamenti nel ritmo cardiaco, cambiamenti nell’onda P nell’elettrocardiogramma. 

E’ presente qualche studio di correlazione tra livelli di vanadio nell’aria e polmoniti e cancro ai polmoni e malattie cardiovascolari.75-78 

Esistono alcune evidenze di carcinogenicità dovute ad esposizioni a composti del vanadio e tossicità a carico dell’apparato riproduttivo e dello sviluppo embrionale.79,80,81 

Tuttavia pochi dati epidemiologici sono stati raccolti ed è per questo che  la WHO (World Health Organization) raccomanda il rispetto dei valori soglia delle linee guida per l’esposizione a vanadio e il monitoraggio di effetti tossici a carico dell’ambiente e dell’uomo.81 





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AMIANTO, asbestosi, BENZENE, bruno, CANCRO, cromo esavalente, Eternit, Inail, ITALCEMENTI, laringe e di altre sedi, Mesotelioma sacelit, rappa, San Filippo del Mela, tumori gastro-intestinale, VANADIO

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